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Channel: Don Zauker » balducci
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Da quanto tempo viene detto che l’ignoranza in Italia, e la cultura, e la ricerca, e il fanalino di coda, etc… etc…?

Cioè, le principali statistiche ci danno come uno dei Paesi, non solo dell’Occidente, che legge in media meno pagine all’anno; tuttavia le librerie vendono. Un libro, infatti, è un oggetto meraviglioso e multifunzione: ci si possono schiacciare gli scarafaggi, con le pagine si può foderare il fondo della gabbietta dei pappagallini, se ne può ottenere cartapesta per modellare maschere simpatiche per carnevale, buffi oggetti per rallegrare la casa, cazzi giganteschi da nascondere per scherzo sotto il cuscino della zia vedova e via dicendo. Quindi, l’economia gira comunque.

Siamo fra gli ultimi nei principali test di matematica e scientifici; tuttavia sappiamo far bene di conto dove serve (eh eh, a noi non la si fa!): al mercato vediamo subito se un banco vende le nespole a sei centesimi in più rispetto a quell’altro laggiù in fondo (che però vende cozze); così come sappiamo vedere istantaneamente se nel computo peso misurato-corrispettivo in euri il pescivendolo ci vuole turlupinare*. Il resto a cosa serve? Numeri complessi? Fisica dei quanti? Macrosistemi? C’importa una sega, ce ne son già tanti che ci lavorano, se ci si mette anche noi s’ingarbuglia ulteriormente la matassa. No no, pensiamo a far girare l’economia.

La ricerca in Italia è quasi completamente sparita. E con questo? Lo facciamo per i nostri ragazzi, che se ne vanno all’estero, si svagano, fanno tante belle esperienze, imparano le lingue e trombano le straniere, portando alto il vessillo dell’italico ardore!

E poi la scuola devastata, l’Università ai baroni, il teatro, il cinema, la letteratura, la musica…

Quindi, sì, la cultura, nel Belpaese, ha perso pezzi un giorno dopo l’altro e oggi non c’è rimasto più quasi nulla. Vuoi per una precisa strategia di governo, vuoi per accontentare i capricci di un vecchio bavarese squilibrato, vuoi per l’accondiscendenza di tanti media e sedicenti intellettuali compiacenti o asserviti, vuoi per Enrico Papi. E allora, che senso ha mantenere un sacco di spese per cose ormai alla frutta? (Oh, dopotutto c’è da far girare l’economia, eh?!).

Ecco, allora, come la recente azione di governo risulti il vero toccasana per risolvere l’annosa questione: via preziose ore di lezione nelle scuole pubbliche! via finanziamenti all’industria dello spettacolo! via il personale di realtà ed enti prestigiosi, spesso secolari come la Pergola di Firenze! Ormai son soldi buttati via, perché perseverare? LA CULTURA NON PAGA E NON FA BECCARE LE FIE.

Certo, ci sarà da affrontare torme di soloni pallosi e strusciamuri, che invece di andare a lavorare** e a godersi un po’ di sano divertimento spensierato, si ostineranno a protestare, a manifestare nelle piazze e a diffondere idee sediziose sulla rete. E così disturberanno chi dall’alto sta facendo il bene del Paese, poveri cicci. Con quale tranquillità i nostri governanti potranno varare la legge sulle intercettazioni? Come potranno serenamente riformare il sistema pensionistico? Con che beatitudine finiranno di smantellare la RAI, di inviare la Protezione Civile all’Aquila, difenderanno i poveri Lunardi e Matteoli dalle accuse di Angelo Balducci (lo ricordiamo, gentiluomo di Sua Santità)?

Ci vorrebbe proprio un evento di grande attrazione popolare, che distraesse le masse, permettesse i provvedimenti di cui sopra, e soprattutto iniziasse fra pochi giorni…

***

* Non avete idea di quanto tempo era che volevamo usare la parola “turlupinare”.

** Grande leit-motiv di chi ancora si ostina, con invidiabile tenacia, a non capire assolutamente un cazzo.


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